Il caregiver è quella figura che assiste quotidianamente una persona che, a causa di una malattia o di una disabilità, fisica o mentale, non è in condizione di prendersi cura di sé e della propria salute.
Esistono due diverse tipologie di caregiver: quello professionale, o formale, e quello familiare, o informale. In questo articolo parleremo del caregiver familiare.

Caregiver familiare, la situazione italiana

Quanti sono i caregiver familiari in Italia? È difficile fare una stima precisa. Secondo un’indagine Istat, nel 2018 i caregiver familiari erano complessivamente 12 milioni e 746 mila. Persone tra i 18 e i 64 anni (34,6% della popolazione) che si prendevano cura dei figli minori di 15 anni o di parenti malati, disabili o anziani. Tra gli occupati, quasi il 40% dei 18-64enni svolgeva attività di cura.
I caregiver sono soprattutto donne, in età compresa tra 45 e 55 anni, che spesso svolgono anche un lavoro fuori casa ma che nel 60% dei casi si sono trovate costrette a lasciare il lavoro per prendersi cura della persona cara. Ma l’Istat sottolinea che nella realtà i caregiver potrebbero essere molti di più solo che, prendendosi cura dei malati senza alcuna tutela da parte della legge, sono di difficile individuazione.

Quali sono le “mansioni” del caregiver familiare

Quello del caregiver è un ruolo complesso e, come abbiamo detto, molto spesso viene svolto da un familiare senza alcun supporto esterno e che comporta un carico elevatissimo di responsabilità e di stress.
I compiti del caregiver familiare possono variare a seconda delle condizioni di salute e delle esigenze della persona di cui si prende cura, più in genere si tratta di attività di assistenza diretta o assistenza indiretta.

Le mansioni di assistenza diretta sono quelle finalizzate a soddisfare i bisogni primari, come la cura e l’igiene personale (lavarsi, vestirsi), la preparazione dei pasti, la pulizia della casa e l’aiuto per la corretta assunzione dei farmaci.

Le mansioni di assistenza indiretta sono invece mansioni come accompagnare l’assistito a visite mediche e gestire pratiche amministrative e burocratiche di cui non è in grado di occuparsi da solo, per esempio pagare le bollette o sbrigare gli adempimenti necessari per ottenere ausili e protesi, nel caso delle persone con ridotta mobilità.

In quest’ultimo ambito rientrano anche i compiti di sorveglianza attiva e passiva. La sorveglianza attiva prevede l’intervento diretto in caso di pericolo per l’assistito o per chi gli sta vicino.
La sorveglianza passiva, invece, riguarda soprattutto le persone allettate e consiste nel vigilare costantemente su di loro per prevenire eventuali problematiche che possono rappresentare un pericolo per la salute o l’incolumità.

Cosa prevede la legge italiana

In Italia, la figura del caregiver familiare è stata delineata per la prima volta a livello giuridico dalla legge di bilancio 2018 (legge n. 205 del 27 dicembre 2017), che l’ha definita come la “persona che quotidianamente e gratuitamente accudisce un proprio caro non autosufficiente a causa di malattie o disabilità, anche croniche o degenerative (per esempio il coniuge, il convivente di fatto, una delle parti in caso di unione civile, un figlio o un altro familiare entro il terzo grado di parentela).”

Attualmente, la figura del caregiver familiare può beneficiare delle tutele previste dalla legge n. 104/92, che disciplina i diritti e l’assistenza della persona con handicap, stabilendo anche una serie di agevolazioni per il familiare che se ne prende cura e di requisiti per goderne.

Quali sono le misure?

Tra le misure di sostegno rientra la possibilità di usufruire di permessi di lavoro giornalieri o mensili retribuiti e di ottenere un congedo straordinario retribuito.

Fino a luglio 2025 i caregiver familiari possono, inoltre, accedere al Bonus caregiver. Si tratta di un sussidio, erogato dall’INPS, pensato per sostenere chi assiste un familiare non autosufficiente.

Questa misura prevede:

  • un contributo economico sotto forma di rimborso delle spese sostenute per l’assunzione di un’assistente domiciliare
  • un contributo sociale, che consiste in prestazioni integrative offerte da strutture socio-sanitarie convenzionate, come la consegna di pasti a domicilio o il trasporto sanitario dell’assistito.

I nostri servizi a supporto del caregiver familiare

L’enorme carico assistenziale che il caregiver familiare deve sopportare lo sottopone a uno stress molto intenso. In quesi casi, rivolgersi a figure esterne alla famiglia può essere una soluzione per alleggerire il carico assistenziale, prevenendo e alleviando lo stress del caregiver.

Mettiamo a disposizione dei caregiver familiari tantissimi operatori sanitari domiciliari, come l’infermiere e il fisioterapista. Oppure operatori socio-assistenziali, come badanti e OSS che possono affiancare o sostituire temporaneamente il caregiver familiare, consentendogli di recuperare un po’ di serenità e di tempo per sé.

Sei un caregiver familiare e vuoi sapere di più su questi servizi? Non esitare a contattarci.